Ultimo agg. 16 Marzo 2020
Coronavirus, Conte firma il Dpcm 11 marzo 2020
Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato il nuovo Dpcm recante ulteriori misure in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 sull’intero territorio nazionale che producono effetto dalla data del 12 marzo 2020 e sono efficaci fino al 25 marzo 2020.
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Riteniamo che i lavoratori domestici non siano coinvolti nel nuovo stop stabilito nel DPCM, sono sospese solo le attività di commercio al dettaglio e di ristorazione . Il resto prosegue con le prescrizioni sanitarie già da tempo stabilite e con le cautele del caso. Sul lavoro domestico nulla è stato detto e continueremo a monitorare e richiedere alla istituzioni di pensare anche ad una forma di ammortizzatore sociale e aiuti economici alle famiglie datrici di lavoro domestico.
MA… FACCIAMO UN PO’ DI CHIAREZZA:
Se il collaboratore domestico non se la sente di lavorare o la famiglia teme un contagio?
La famiglia è responsabile dell’ambiente in cui lavora una colf o una badante. Ma, con l’emergenza coronavirus in corso, ora è obbligata ad informare il collaboratore domestico sui rischi che si corrono.
Se da una parte prolifera lo smart working, cioè la possibilità di non andare in ufficio e di svolgere la propria attività da casa, per i lavoratori domestici questa opzione non esiste: non è possibile pulire una stanza o accudire un anziano via Internet. In piena emergenza, però, si pongono soprattutto due problemi:
1. che i lavoratori non vogliano presentarsi al lavoro per evitare dei contatti diretti con altre persone.
2. l’esatto contrario: che sia la famiglia ad avere paura di un possibile contagio dal collaboratore domestico.
L’incubo diventa più pesante se la badante deve assistere una persona anziana e malata, quindi più soggetta al contagio e a fare una brutta fine, come le cronache ci dicono da quando il coronavirus si è manifestato in Italia.
Cosa si deve o cosa si può fare con colf e badanti in questa situazione?
Il datore di lavoro può avvalersi della sospensione di lavoro extraferiale, disciplinata dal contratto nazionale di categoria. L’accordo sindacale, infatti, stabilisce che per esigenze del datore di lavoro si può decidere una sospensione del lavoro per un determinato periodo di tempo, fermo restando il pagamento della retribuzione senza che vengano scalate ferie o permessi.
1. Se un lavoratore NON SE LA SENTE di recarsi presso il proprio datore di lavoro a prestare attività lavorativa per diverse ragioni (paura, rischio contagio, figli da accudire ecc…) tale assenza dovrà essere considerata come normale periodo di ferie o permesso non retribuito in accordo tra le parti.
2. Se un lavoratore NON PUO’ recarsi presso il proprio datore di lavoro a prestare attività lavorativa per ragioni di salute (sintomi influenzali, bronchiti, polmoniti ecc…) dovrà contattare il proprio medico di base e farsi rilasciare il certificato di malattia o numero di protocollo attestante i giorni di prognosi. Tale assenza verrà quindi considerata come malattia.
3. E’ possibile anche pattuire con il proprio datore di lavoro un recupero orario: il datore di lavoro in accordo con il lavoratore potrà appuntarsi le ore perse dal lavoratore e programmare un recupero orario nei mesi a venire.
Resta inteso che, a tutela delle parti, è prudente che tutti gli accordi di cui sopra avvengano in forma scritta con modulo firmato da scambiarsi tra le parti: una copia la conserva il datore di lavoro e una il lavoratore.
Il ministero dell’Interno ha precisato che gli spostamenti “giustificati” dovranno essere attestati mediante autodichiarazione, che potrà essere resa anche seduta stante attraverso la compilazione di moduli forniti dalle forze di polizia.
Clicca QUI per scaricare il fac-simile della prescritta autodichiarazione predisposta dal Ministero dell’Interno, che potrà essere utilizzata dai lavoratori.
Clicca QUI per scaricare l’integrazione del documento sopra da redigere a cura del datore di lavoro.
Da quando SAF ACLI esiste non ci siamo mai fermati e non lo faremo di certo adesso, pur con tutte le precauzioni dettate dalla legge, dal rispetto della salute altrui e ovviamente dal buon senso. Le situazioni possono cambiare a velocità rapidissima, l’importante è saper adattarsi al cambiamento. SAF ACLI farà in modo – fin quando durerà lo stato di emergenza – di non lasciarsi alle spalle le esigenze dei propri clienti!
In che modo? In primis attraverso l’aiuto della tecnologia e poi adattando la nostra capacità di assistenza in base alle richieste e alle urgenze delle famiglie. Questo vuol dire che l’attività delle sedi non si fermerà.
Visto che per ovvie ragioni di sicurezza è bene restare a casa, l’assistenza vera e propria sarà ugualmente erogata tramite altri canali messi a vostra disposizione: mail, telefoni, web, social… insomma tutto ciò che l’era digitale ci offre. I nostri family tutor, attraverso questi strumenti, offriranno tutta la disponibilità e competenza per non compromettere la gestione dei bisogno familiari e delle pratiche per non bloccare lo svolgimento generale delle attività.
Insomma, la tecnologia ci permette di starvi vicino, seppure a distanza! E’ solo un momento che passerà.
La cosa fondamentale è continuare ad esserci seppure in altre forme, ma esserci.
e #NOICISIAMO …sempre!
Ascolta l’intervista realizzata da Radio Marconi al nostro Direttore Simone Bellezza per comprendere al meglio come gestire il rapporto di lavoro con colf, badanti e baby sitter in questa situazione così particolare!
Il datore di lavoro può avvalersi della sospensione di lavoro extraferiale, ma non lo farà mai! Costringendo così , il lavoratore a prendere ferie forzate.
Chi è il piu tutelato???????
Vi diffido dLl ‘utilizzare i miei dati.
Mi sono registrata per partecipare alla lezione e sono stata rifiutata.
Se non mi confermate di aver cancellato i miei dati, vi denuncio alla polizia postale
Buongiorno,
grazie per le informazioni esaurienti e per il modulo di autocertificazione.
M.P.
Buongiorno,
noi non organizziamo lezioni, le confermiamo comunque di non aver trattenuto i dati di nessuno, quindi confermiamo il fatto di non avere i suoi dati
Un cordiale saluto
buona sera, nel caso il datore di lavoro decida per la sospensione di lavoro extraferiale lo deve comunicare al proprio “consulente”?
Salve,
esiste un facsimile per la sospensione di lavoro extraferiale?
Inoltre io ho una colf con un contratto di 8 ore a settimana , come si fa il calcolo dei 26 giorni di ferie retribuite?
grazie
Buongiorno,
certamente, in tal caso lo comunichi tempestivamente al proprio consulente di riferimento.
Grazie e cordiali saluti
Buongiorno,
per la sospensione del lavoro si tratta di accordi presi tra le parti.
Per quanto riguarda il calcolo delle ferie, la invito a chiedere al proprio consulente di riferimento che le spiegherà il calcolo nel dettaglio.
Grazie e cordiali saluti
Buongiorno nel caso in cui la colf vuole regolarmente venire a svolgere le ore pattuite da noi e a noi vada bene, può lei tranquillamente circolare dal proprio domicilio al nostro con regolare autodichiarazione? O rischia una denuncia in caso di controllo? Attendo vs chiarimenti. Grazie e saluti. Paolo
Buongiorno, io ho una badante per mia moglie invalida al 100 %. Di comune accordo abbiamo deciso di non farla venire a casa per rischio contagio. Di conseguenza sono io che sto a casa dal lavoro per badare a mia moglie; esiste una deroga o un documento che possa presentare in ditta per giustificare la mia assenza?
Grazie
Il mio caso é differente da quelli prospettati. Ho assunto una badante per mia moglie che ai primi del mese di febbraio è stata degente presso un ospedale di Milano; in data 2 marzo è stata trasferita ad altro ospedale di lunga degenza e probabilmente sarà dimessa a fine marzo. Ho invitato la badante a mettersi in ferie per tutto il mese di marzo ma lei che è straniera si è rifiutata perché dice che le sue ferie le servono per andare a trovare le sue figlie nel suo paese. Potrei allora farle prendere un permesso non retribuito?
Gentile Cliente,
in tal caso la invitiamo a chiedere informazioni al Patronato Acli, chiamando il numero 02 25 54 47 77 – interno numero 3.
Grazie e cordiali saluti
Buongiorno,
in tal caso consigliamo di trovare un accordo tra le parti, magari con un periodo ugualmente retribuito, un periodo di ferie e/o permesso non retribuito.
Grazie e cordiali saluti
buongiorno sono una domestica vorrei prendere ferie o permesso non retribuito per emergenza covid 19 il mio datore di lavoro mi ha detto che io devo lasciare una sostitua al mio posto perche la legge dice cosi ma e vero grazie per la risposta
Buongiorno,
per la richiesta di ferie e/o permesso non retribuito non ci sono problemi, quindi può prendere accordi con il datore di lavoro a tal proposito.
Per quanto riguarda la sostituta, non è di sua competenza trovare una persona che la sostituisca, ma è compito del datore di lavoro.
Cordiali saluti
Buongiorno,
la ringraziamo per il messaggio!
Cordiali saluti
Buongiorno,
confermiamo che è possibile recarsi presso la sede di lavoro, ovviamente se si ha un contratto regolare.
Alcune pattuglie ritengono che le mansioni da colf non rientrino in mansioni essenziali per la famiglia ma, come tutte le cose, dipende dal buon senso di chi controlla e del lavoratore che autodichiara l’effettiva movimentazione per prestare servizio presso una famiglia che necessita della sua prestazione.
Cordiali saluti
Buongiorno,
la mia colf non lavora soltanto da me, ma anche da altre tre o quattro persone; inoltre per venire a casa mia deve prendere i mezzi ATM.
Per cautelare la mia famiglia per quanto sopra, come mi devo comportare anche dopo il 3 aprile 2020 alla fine del blocco totale?
Grazie
Buongiorno
Mia madre di 92 anni è assistita da una badante che vive con lei. Le ho chiesto di non uscire neanche durante i suoi permessi per evitare qualsiasi contatto provvedendo io a far la spesa e portarla.
Come dovrei comportarmi con la retribuzione?
Buonasera, in una delle risposte leggo che “Alcune pattuglie ritengono che le mansioni da colf non rientrino in mansioni essenziali per la famiglia ….” e quindi rischiano comunque la sanzione. Questo vale anche per la mansione di babysitter?
Grazie
Buongiorno,
l’indicazione che stiamo dando alle famiglie è di dialogare con il proprio collaboratore familiare come atto di responsabilità per dare attuazione alle disposizioni introdotte dal Governo. Ci sono famiglie che stanno sospendendo l’attività lavorativa pur continuando a retribuire il proprio lavoratore, altre che si accordano tra loro per recuperare le ore perse una volta finita l’emergenza.
Cordiali saluti
Buongiorno,
nessun privato può limitare la libertà altrui. Se le abitudini della lavoratrice non sono in linea con le regole di buon senso odierne è possibile impedirle il rientro invitando la badante a mettersi in ferie o in permesso ma la famiglia non può a priori bloccare le azioni del lavoratore anche perché la responsabilità rimane in capo al singolo.
Cordiali saluti
Buongiorno,
riteniamo che i lavoratori domestici non siano coinvolti nello stop stabilito nel DPCM.
Sono sospese le attività di commercio al dettaglio e di ristorazione; il resto prosegue con le prescrizioni sanitarie già da tempo stabilite e con le cautele del caso.
Sul lavoro domestico nulla è stato detto; continueremo a monitorare e richiedere alla istituzioni di pensare anche ad una forma di ammortizzatore sociale e aiuti economici alle famiglie datrici di lavoro domestico.
Grazie e cordiali saluti
La mia colf verrà licenziata il 30 marzo p.v. di comune accordo. non avendo la possibilità di farle firmare il documento di preavviso già in mio possesso, come fare per ottemperare nei termini? grazie
Gentile Signora,
in queste situazioni è possibile inviare, presso l’indirizzo del lavoratore, una copia della lettera di licenziamento tramite raccomandata.
Per tutti dettagli sulle tempistiche e tempi di preavviso le consigliamo di contattare il proprio operatore di riferimento che, sulla base della sua effettiva situazione, le saprà suggerire la procedura ad-hoc.
Un cordiale saluto
Buongiorno,
Noi abbiamo trovato un compromesso con la babysitter, piuttosto oneroso per noi: un mix di ferie e PNR, più alcuni giorni regolarmente retribuiti in cui semplicemente non si presenta.
Domande:
1. appena usciti i nuovi DPCM in materia di sostegno all’economia.
C’è a detta di SAF Acli qualcosa di cui una famiglia può giovarsi?
2. Noi mandiamo una bimba all’asilo privato.
Il comune ha previsto un rimborso per gli asili pubblici. Non è previsto nulla in aiuto, da questi decreti?
L’asilo da marzo è chiuso per ordinanza del sindaco.
Grazie
Buongiorno,
con il decreto approvato nella giornata di ieri, a decorrere dal 5 marzo 2020, e per un periodo continuativo o frazionato comunque non superiore a quindici giorni, i genitori lavoratori dipendenti del settore privato hanno diritto a fruire per i figli di età non superiore ai 12 anni, di uno specifico congedo, per il quale è riconosciuta una indennità pari al 50 per cento della retribuzione.
La fruizione del congedo di cui al presente articolo è riconosciuta alternativamente ad entrambi i genitori, per un totale complessivo di quindici giorni.
La richiesta va fatta tramite la propria azienda.
In alternativa alla prestazione predette e per i medesimi lavoratori beneficiari, è prevista la possibilità di scegliere la corresponsione di un bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting nel limite massimo complessivo di 600 euro, da utilizzare per prestazioni effettuate.
Grazie e cordiali saluti
Buongiorno ho un contratto come collaboratore domestico, mi occupo della manutenzione della casa ma soprattutto del verde ( piante da frutto ) taglio erba irrigazione ecc come devo comportarmi, posso andare a lavoro ? se no quali sono gli ammortizzatori sociali.
Buongiorno,
non capisco quale sia il vantaggio di avvalersi dell’opzione “sospensione di lavoro extraferiale” rispetto a dire alla persona di rimanere a casa continuando comunque a pagarla come lavorasse.
Grazie, saluti
Buongiorno,
non c’è nessuna stretta sulle prestazioni lavorative rientranti nella categoria Lavoro Domestico (colf, badanti, babysitter, dogsitter, autisti privati, giardinieri privati etc…)
Grazie e cordiali saluti
Buongiorno,
si tratta della dicitura corretta nei casi di rapporti di lavoro domestico.
Grazie e cordiali saluti
Buonasera, ho una badante part time in questo periodo di emergenza l’ho fatta rimanere a casa per evitare contagi e ci sono io con mia madre, mese di marzo la lo pagando normalmente con permessi retribuiti ma dal mese di aprile posso ricorrere alle ferie o
diminuire dal contratto ore di
lavoro senza un farla venire però garantendole un minimo di stipendio?
Grazie
Gentile Cliente,
nella particolare situazione che stiamo vivendo è bene innanzitutto trovare un accordo tra le parti.
Ecco come ci si può comportare:
1. ll datore di lavoro può avvalersi della sospensione di lavoro extraferiale, disciplinata dal contratto nazionale di categoria.
L’accordo sindacale, infatti, stabilisce che per esigenze del datore di lavoro si può decidere una sospensione del lavoro per un determinato periodo di tempo, fermo restando il pagamento della retribuzione senza che vengano scalate ferie o permessi.
2. Se un lavoratore non se la sente di recarsi presso il proprio datore di lavoro a prestare attività lavorativa per diverse ragioni (paura, rischio contagio, figli da accudire ecc…) tale assenza dovrà essere considerata come normale periodo di ferie o permesso non retribuito in accordo tra le parti.
3. Se un lavoratore NON PUO’ recarsi presso il proprio datore di lavoro a prestare attività lavorativa per ragioni di salute (sintomi influenzali, bronchiti, polmoniti ecc…) dovrà contattare il proprio medico di base e farsi rilasciare il certificato di malattia o numero di protocollo attestante i giorni di prognosi. Tale assenza verrà quindi considerata come malattia.
4. Recupero orario: nei casi in cui si voglia pattuire un recupero orario il datore di lavoro potrà appuntarsi le ore perse dal lavoratore e programmare un recupero orario nei mesi a venire.
Grazie e cordiali saluti
La disposizione è prolungata del Dpcm 11 marzo 2020 oltre il 26 marzo 2020?
E’ urgente Grazie
Buongiorno,
ad oggi non ci risulta prolungata.
La invito a continuare a consultare giornalmente le nostre news e gli articoli inerenti per rimanere sempre informata ed aggiornata.
Qualora dovessimo avere delle notizie certe le pubblicheremo.
Grazie e cordiali saluti
Buongiorno. Per accordo tra noi e la domestica nel mese di marzo oltre ai giorni lavorati si sono pagate le giornate ulteriori inserendole nello stipendio come FERIE. per gol prossimo mese dunque, finite le ferie disponibili come devo comportarmi? Se inserisco nello giornate il Permesso NON Retribuito la colf non incasserà nulla però io dovrò pagare i contributi e su che base? Se invece inserissi Permesso Retribuito, capite che posso farlo per qualche giorno ma non posso pensare di pagare mensilità senza avere nessun servizio: se così fosse devo necessariamente licenziarla
Antonietta il 14 Marzo 2020 alle 11:35
Buongiorno
Mia madre di 92 anni è assistita da una badante che vive con lei. Le ho chiesto di non uscire neanche durante i suoi permessi per evitare qualsiasi contatto provvedendo io a far la spesa e portarla.
Come dovrei comportarmi con la retribuzione?
Scusate ma non ho ricevuto risposta alla mia precisa domanda sulla retribuzione.
Grazie
Mi può chiarire qual è la differenza sostanziale tra sospensione del lavoro extraferiale è semplicemente lasciare la collaboratrice a casa continuandola a pagare e senza toccare le sue ferie?
È solo un discorso assicurativo nel caso dovesse farsi male?
Buongiorno,
grazie per averci scritto.
Le alternative, in questo caso, possono essere: ferie retribuite, permessi non retribuiti (per i quali non paga neanche i contributi), pagarla ugualmente anche se non lavora.
Non esistono permessi retribuiti (ROL).
Grazie e cordiali saluti
Buongiorno,
in sostanza non c’è differenza.
Grazie e cordiali saluti
Buongiorno,
in questo periodo particolare è bene che tutti rimangano in casa.
E’ ovvio però che il datore non può obbligare il lavoratore a passare a casa il periodo di riposo.
Se il lavoratore è d’accordo e preferisce anche lui rimanere in casa, non ci sono problemi.
A livello di retribuzione innanzitutto dipende se lavora durante il periodo di riposo. In tal caso dovranno essere retribuiti gli straordinari per tali ore.
Grazie e cordiali saluti
buongiorno,grazie per le informazioni che date ma volevo sapere se posso proporre alla badante (che attualmente data la situazione di emergenza) non si è mai spostata dall’abitazione di mia suocera di pagare una parte come straordinari e una parte dare dei riposi compensativi o in alternativa ferie aggiuntive? Questo per non gravare in modo esponenziale sugli importi mensili e contributivi su una pensione già al limite? Penso che sarebbe giusto per entrambe le parti poter agire in questo modo. Mi date conferma se questo è possibile? Grazie
Buongiorno,
nel caso la lavoratrice abbia offerto delle prestazioni straordinarie oltre il suo orario di lavoro stabilito, in tal caso la invitiamo a comunicarlo al suo family tutor in modo tale che possano essere inseriti gli straordinari, con la corretta retribuzione, nel cedolino.
Non è invece possibile inserire ferie aggiuntive; le ferie maturate ogni mese infatti sono sempre pari a 2,167 giorni e non è possibile aumentarle.
Grazie e cordiali saluti
Poiché né il datore di lavoro né il lavoratore può limitare la libertà dell’altro.
Se non si è d’accordo su scelte o abitudini, per non rischiare il contagio, si
può interrompere il rapporto di lavoro per giusta causa con il licenziamento.
Buongiorno,
ovviamente è consigliabile cercare e trovare un accordo tra le parti.
Il licenziamento, in questo caso, ci sentiamo di dire che è l’ultima soluzione da prendere in considerazione.
Ad ogni modo non può essere motivo per un licenziamento per giusta causa.
Cordiali saluti
Vorrei una conferma definitiva, visto che da tempo vi chiedo notizie e a “voce” mi avete risposto nessun problema, massima libertà ma dal forum leggo risposte meno confortanti. Domanda molto semplice: io datore di lavoro, dato che, causa Covid-19, il lavoratore domestico non mi offre la prestazione da diverse settimane e io e la mia famiglia siamo in difficoltà a pulire la casa, posso risolvere il rapporto con effetto immediato o con preavviso di 15 giorni è irrilevante, senza correre il rischio che la risoluzione del rapporto possa essere contestata dal lavoratore perché considerata una misura eccessiva vista l’emergenza sanitaria in corso ? Mi fate sapere per favore con una risposta chiara e definitiva? Non voglio fare nessun accordo con il lavoratore, voglio sapere se posso risolvere il rapporto senza problemi e basta. Grazie
Buongiorno,
abbiamo comunicato al suo family tutor la richiesta; verrà dunque contattato a breve per una risposta chiara.
Grazie per averci scritto.
Cordiali saluti
Buongiorno ho ricevuto il bollettino dei contributi scadenza 10/4/2020 ma che sono slittati al 10/6/2020 come da decreto. La domanda è : pago questo importo quasi 800 euro a giugno e poi mi ritrovo a pagarne altrettanti ,se non di più ,a luglio come da prossima scadenza? Quindi 2 bollettini più 2 stipendi nell’arco di pochi giorni? o verranno spostati anche quelli di luglio? Se si voleva aiutare chi è più fragile avrebbero dovuto sospendere quelli di aprile e non semplicemente spostarli a giugno quando si sa perfettamente che a luglio c’è un’altra scadenza. Potete chiarirmi questo aspetto?
Buongiorno,
ad oggi non lo so sappiamo, per cui non le sappiamo dire se per quelli relativi al 2° trimestre 2020, che di solito si pagano tra l’1 e il 10 luglio, la scadenza del pagamento verrà posticipata.
Cordiali saluti
Buongiorno, finora ho retribuito la colf che , di comune accordo non è venuta.
Per i giorni che verranno ho due dubbi:
1) in Piemonte le colf non possono andare a lavorare (se non in particolari casi, in cui io non rientro) per provvedimento della Regione. Anche in questo caso devo retribuire totalmente la colf?
2) in alternativa, posso modificare il rapporto di lavoro riducendo l’orario da 11 ore a 4?
Grazie
Buongiorno,
grazie per averci scritto.
Anche in questo caso la soluzione ideale è trovare un Accordo tra le parti; si può optare per un periodo di permesso retribuito, per un periodo di ferie, per un periodo di permesso non retribuito.
Se entrambe le parti sono d’accordo è possibile effettuare una variazione di orario, previa comunicazione all’INPS.
Cordiali saluti
Buongiorno, può un datore di lavoro fare smaltire, ferie rol e festività dell’anno 2019 e 3 mesi del 2020 in emergenza covid. Iniziare poi la cassa integrazione dsl1 al 17 Maggio visto che probabilmente si iniziera a lavorare il 18 maggio. Parlo del settore commercio in Lombardia. Grazie
Gentile Cliente,
noi ci riferiamo al Lavoro Domestico, non al contratto del commercio.
Relativamente al lavoro domestico, di comune accordo è possibile considerare il periodo di assenza come ferie e/o permesso non retribuito. Nel lavoro domestico il lavoratore non matura Rol e neanche le ex festività, come nel contratto del commercio.
Cordiali saluti
Buongiorno io sono una badante e nel periodo aprile e maggio sono rimasta a casa xche abbiamo pattuito la sospensione del contratto .ora io devo rientrare ma nn posso perche ho tre bimbi soli a casa.ho chiesto se poteva continuare la sospensione ma la mia titolare nn vuole xche giustamente ha bisogno. Mi ha chiesto di licenziarmi cosi lei può assumere un altra persona ma io vorrei che fosse lei a farlo..almeno riesci a prendere la naspi.lei dice che non può farlo.vorrei gentilmente sapere se è vero che lei nn puoi licenziarmi e vorrei un consiglio su come devo comportai in questa situazione.grazie
Buongiorno,
il rapporto di lavoro domestico può essere cessato sia con Dimissioni sia con Licenziamento.
Ora non conosciamo bene il caso, in quanto non lo gestiamo, però possiamo dire che anche in questo caso le 2 opzioni rimangono valide.
Grazie e cordiali saluti
Buongiorno, sono un cuoco e il mio datore di lavoro vuole dimezzare il stipendio se mi rifiuto di accettare posso licenziarmi con giusta causa per poter usufruire di naspi?
Buongiorno,
mi dispiace ma senza sapere gli altri parametri del rapporto di lavoro non possiamo rispondere.
E’ ovvio che l’abbassamento della retribuzione oraria non è possibile.
Cordiali saluti
Buongiorno, nei passati mesi di emergenza sanitaria abbiamo concordato con la collaboratrice domestica un orario ridotto, senza modificare il contratto in previsione del rientro a pieno regime (già avvenuto). La collaboratrice domestica ha regolarmente firmato le buste paga per accettazione delle ore retribuite. Ora, inaspettamente, ha inoltrato una richiesta di pagamento delle ore arretrate non lavorate. Chiedo cortesemente se tale richiesta è legittima e, in caso affermativo, quali accordi compensativi si possono trovare.
Buongiorno,
nel cedolino saranno state dunque indicate delle ore (o dei giorni) di permesso non retribuito.
Se effettivamente ha lavorato meno ore, e il permesso non retribuito rispecchia la realtà, e la lavoratrice ha firmato regolarmente le buste paga per accettazione, non ha nulla da richiedere.
Cordiali saluti
Ringrazio per la risposta. Nel cedolino, firmato dalla lavoratrice, sono indicate le ore effettivamente lavorate e retribuite. Le ore di permesso non retribuito si ricavano implicitamente facendo la differenza tra quelle contrattuali e quelle effettivamente lavorate e retribuite. Preciso inoltre che la collaboratrice domestica era neoassunta e pertanto non è stato possibile il ricorso alle ferie per ridurre temporaneamente l’orario di lavoro ai fini di ridurre il rischio di contagio alla persona anziana assistita, come suggerito dai vari DPCM.
Cordiali saluti
Ho una badante per mia madre assunta con contratto bs per 52 ore settimanali. Durante le sue due ore di riposo la signora si reca tutti i giorni presso un’altra famiglia per prestare lavoro (in nero). Le ho chiesto di non recarsi più a casa di questa famiglia dove tra l’altro vivono 2 ragazzi di 16 anni (i maggiori untori!) . Ho paura che possa portare il covid a casa da mia mamma che ha 89 anni ed è una paziente oncologica immunodepressa. La signora ha detto che nella pausa può fare ciò che vuole. Come posso tutelarmi senza arrivare al licenziamento?
Buongiorno,
da CCNL durante le ore di riposo non è possibile obbligare il lavorare a restare in casa (a prescindere se il lavoratore si reca al bar, al parco oppure a lavorare in nero).
Le parti (sia datore che lavoratore) dovrebbero gestire al meglio la situazione COVID utilizzando il buonsenso.
Purtroppo al momento non sono previste forme di tutela di questo tipo. Bisognerà vedere cosa prevede il prossimo DPCM ed eventualmente adeguarsi
Un cordiale saluto