FAQ – Domande e risposte sul lavoro domestico

FAQ - DOMANDE FREQUENTI

Questa sezione è dedicata alle FAQ in cui rispondiamo alle principali domande che quotidianamente ci vengono poste per una corretta gestione del proprio rapporto di lavoro domestico.

Agevolazioni Fiscali

Posso usufruire di agevolazioni fiscali se assumo una colf, badante o baby-sitter?

Si. Vedi la sezione dedicata presente sul nostro sito “agevolazioni fiscali

Anticipo TFR

Posso rateizzare il TFR? Cosa devo fare?

Il contratto stabilisce all’Articolo 41 Comma 2 che NON è possibile rateizzare il TFR e può essere corrisposto massimo una volta all’anno nella misura massima del 70% del maturato.
Se si deroga a questi principi con accordi personali, si può incorrere in vertenze sindacali.

Come anticipare il 70% del TFR maturato?

Contrattualmente è possibile anticipare massimo una volta all’anno fino al 70% del TFR maturato.
Il lavoratore deve formalizzare la richiesta per iscritto, tramite apposita documentazione.
Il modulo compilato dovrà essere inviato tramite foto o scansione al proprio consulente di riferimento che provvederà a calcolare e formalizzare su apposita documentazione l’anticipo da corrispondere.

Assenza Datore

Come gestire l’assenza del datore di lavoro durante un giorno festivo?

La badante, colf o baby sitter è tenuta al riposo durante le festività e le sarà corrisposta le retribuzione paria 1/26esimo o quella oraria ragguagliata all’orario settimanale con eventuale aggiunta di indennità di vitto e alloggio se prevista. Il datore di lavoro non è tenuto a far lavorare il lavoratore durante le festività pertanto, entrambe le parti devono ritenersi libere salvo diversi accordi presi.

Cos succede se il datore di lavoro si ammala o viene ricoverato in RSA?

Qualora il lavoratore domestico (colf, badante o babysitter) fosse impossibilitato a entrare in servizio perché il datore è malato o ricoverato in RSA al lavoratore spettano gli accordi contrattuali: retribuzione e (se spetta da contratto) il vitto e alloggio presso la casa dell’assistito.

Assenza Lavoratore

Quali sono i permessi concessi al lavoratore?

I permessi del lavoratore si dividono in permessi retribuiti:

  • Visite mediche in orario di lavoro e rinnovo permesso di soggiorno/ricongiungimento
  • Matrimonio: 15 gg. Di calendario retribuiti (da godere entro un anno)
  • Lutto: 3 gg. Feriali retribuiti.
  • Nascita figlio
  • Maternità

E in permessi non retribuiti:
I permessi non retribuiti sono consentiti per un massimo di 12 mesi su richiesta del lavoratore. Tali periodi non concorrono alla maturazione dei ratei di ferie, tredicesima e tfr, e non è dovuta l’indennità di vitto/alloggio.

Cosa devo fare quando una lavoratrice vuole assentarsi per due o tre mesi?

Prima della sua partenza bisogna verificare quante ferie ha maturato. Per i nostri clienti ricordiamo che le ferie sono riportate direttamente sul cedolino (in basso a destra).
Verificate le ferie maturate la lavoratrice dovrà formalizzare il periodo di assenza richiesto mediante apposita documentazione dichiarando un giorno di rientro.
Tutto ciò è utile per tutelare il datore di lavoro in caso di non ritorno da parte della lavoratrice nei tempi prestabiliti; in tal caso infatti, il datore di lavoro può avvalersi dell’ultimo comma dell’art. 22 del CCNL “le assenze non giustificate entro il quinto giorno, ove non si verifichino cause di forza maggiore, sono da considerarsi giusta causa di licenziamento”

Assunzione

Dare la busta paga è un obbligo?

Dare la busta paga alla propria collaboratrice domestica (badante, colf o baby sitter) è un obbligo contrattuale che non può essere sostituito dalle semplici ricevute.
La consegna del cedolino paga tutela il datore di lavoro, che in quel modo può facilmente archiviare e consultare le competenze versate alla lavoratrice, per meglio difendersi in caso di richieste incongrue, magari dopo alcuni anni dall’inizio del rapporto di lavoro.
Inoltre, consegnando la busta paga la badante recepisce la trasparenza e correttezza del datore di lavoro e quindi lavora più serenamente, senza quegli attriti che nascono spesso da una gestione familiare del rapporto di lavoro; in secondo luogo la consegna del cedolino mensile “firmato” ha un valido carattere di deterrenza in caso di possibili vertenze di lavoro future.

Devo avere un reddito minimo per poter assumere una colf, badante o babysitter?

Per l’attivazione di un contratto di lavoro domestico non esiste un requisito minimo reddituale.

Assunzione In Sostituzione

La lavoratrice è assente, posso assumerne un’altra in sostituzione?

Il datore di lavoro non ha un limite di persone assunte, per cui potranno essere aperti più di un rapporto di lavoro in contemporanea. Se quindi la lavoratrice è assente per malattia/ferie/maternità ecc.. Una seconda assistente familiare potrà essere assunta in sua sostituzione per il periodo richiesto.

Badante Convivente

Quante sono le ore di lavoro di una badante CONVIVENTE?

Il contratto del lavoro domestico prevede per i lavoratori conviventi, 10 ore di effettivo lavoro giornaliere, non consecutive, per un totale di 54 ore settimanali.

Badante Non Convivente

Quante sono le ore di lavoro di un lavoratore NON CONVIVENTE?

I lavoratori non conviventi lavorano massimo 8 ore giornaliere, non consecutive, per un totale di 40 ore settimanali.

Cas.sa Colf

Cos’è la cassa colf?

La cassa colf fornisce servizi a favore del datore e del lavoratore, compresi trattamenti assistenziali sanitari e assicurativi delle prestazioni pubbliche. La quota relativa al versamento obbligatorio della cassa colf avviene tramite bollettino PagoPA, trimestralmente pagato dal datore di lavoro per i contributi.

Chiusura Rapporto

Come si chiude il rapporto di lavoro domestico?

Per chiudere il rapporto di lavoro è necessario sottoscrivere una lettera di licenziamento/dimissioni, questa dovrà essere firmata e conservata da entrambe le parti.
Sarà premura del datore di lavoro informare il proprio consulente, il quale provvederà all’elaborazione di tutti i documenti relativi alla chiusura.

Contributi

I contributi INPS vengono calcolati considerando lo stipendio mensile?

No, i contributi INPS vengono pagati considerando le ore di effettivo lavoro.
Solo in alcuni casi la retribuzione corrisposta può incidere nella determinazione dello scaglione contributivo.
I contributi inps vendono pagati sulle ore di lavoro effettivamente svolte.

Se assumo una persona dichiarando meno ore, mi costa meno di contributi?

SI, ma se la realtà non corrisponde a quanto dichiarato, si può incorrere in denunce successive da parte del Lavoratore e vertenze sindacali.

C’è la possibilità di ottenere indietro i contributi pagati al lavoratore domestico il cui stato non ha siglato una convenzione per la pensione?

Dal momento che non c’è una convenzione di sicurezza sociale tra Italia e il suo Stato , non è possibile procedere alla totalizzazione.
La Bossi-Fini cambia la normativa sulla restituzione dei contributi previdenziali versati.
L’art. 22, comma 11, del T.U. disponeva: “Salvo quanto previsto, per i lavoratori stagionali, dall’articolo 25, comma 5, in caso di rimpatrio il lavoratore extracomunitario conserva i diritti previdenziali e di sicurezza sociale maturati e può goderne indipendentemente dalla vigenza di un accordo di reciprocità. I lavoratori extracomunitari che abbiano cessato l’attività lavorativa in Italia e lascino il territorio nazionale hanno facoltà di richiedere, nei casi in cui la materia non sia regolata da convenzioni internazionali, la liquidazione dei contributi che risultino versati in loro favore presso forme di previdenza obbligatoria maggiorati del 5 per cento annuo”. Ora questo comma è stato sostituito ad opera della Legge Bossi-Fini dal seguente “Salvo quanto previsto per i lavoratori stagionali dall’articolo 25, comma 5, in caso di rimpatrio il lavoratore extracomunitario conserva i diritti previdenziali e di sicurezza sociale maturati e può goderne indipendentemente dalla vigenza di un accordo di reciprocità al verificarsi della maturazione dei requisiti previsti dalla normativa vigente, al compimento del sessantacinquesimo anno di età, anche in deroga al requisito contributivo minimo previsto dall’articolo 1, comma 20, della legge 8 agosto 1995, n. 335″ (art. 22, comma 13, del nuovo testo).
In sostanza: per gli extracomunitari non è più possibile ottenere al momento del rimpatrio definitivo la liquidazione dall’Inps dei contributi versati a loro nome; i contributi restano all’Inps, ma al compimento dell’età di 65 anni i lavoratori potranno richiedere la pensione in Italia, anche se non avessero maturato l’anzianità contributiva minima (la legge non lo stabilisce espressamente, ma ovviamente la loro pensione non sarà integrata al minimo bensì sarà di ammontare proporzionale ai contributi versati).

E’ obbligatorio trattenere i contributi a carico del collaboratore domestico?

Si, ai fini fiscali è da qualche anno obbligatorio trattenere i contributi al lavoratore.

Come vengono versati i contributi?

Il versamento dei contributi si effettua con cadenza trimestrale attraverso il bollettino PagoPA interamente dal datore di lavoro.
La parte a carico del lavoratore viene trattenuta mensilmente direttamente nel cedolino.

Quando devo versare i contributi?

Dall’1 al 10 del mese successivo al trimestre di riferimento. Vedi sul nostro sito la sezione dedicata “contributi

Ferie

Quanti giorni di ferie spettano per un anno di lavoro?

Per un anno di lavoro spettano 26 giorni lavorativi di ferie (qualunque sia l’orario di lavoro settimanale).
Ogni anno deve essere garantito ai lavoratori domestici un periodo di riposo, dei giorni di ferie continuativi per recuperare energie fisiche e psichiche. Al momento dell’assunzione, il datore di lavoro si accorda con il dipendente sul periodo dell’anno in cui godere delle ferie. I lavoratori stranieri possono chiedere di cumulare le ferie di due anni (non di più) così da programmare con più comodità il rientro nel Paese d’origine.
I giorni di ferie non goduti, possono essere spesi in un altro periodo. Se il rapporto di lavoro finisce invece, le ferie dovranno essere liquidate nel conteggio di liquidazione e vanno pagati i contributi INPS sulle ore di ferie non godute.
I lavoratori stranieri potranno accumulare le ferie per un massimo di due anni e questo gli permetterà di restare presso il proprio paese d’origine per un periodo più lungo.

La mia lavoratrice non vuole godere delle ferie e mi chiede il pagamento delle stesse… è possibile?

NO, non è possibile, le ferie sono un diritto irrinunciabile del lavoratore.
A norma dell’Art.10 del D.Lgs. 8 Aprile 2003, n.66, si dovrà godere di un periodo minimo di 4 settimane per ogni anno di servizio che non può essere sostituito dalla relativa indennità.

Posso liquidare le ferie al lavoratore?

Il lavoratore matura le ferie mensilmente e ogni anno avrà diritto a 26 giorni lavorativi (considerando 6 giorni a settimana) indipendentemente dalla durata e dalla distribuzione dell’orario di lavoro. Le ferie potranno essere liquidate al lavoratore solo al termine del rapporto di lavoro insieme alle spettanze di fine rapporto e mai prima.

Quanto costa un giorno di ferie della badante convivente?

Per i contratti in regime di convivenza e retribuzione mensilizzata ogni giorno di ferie maturato, solo se goduto, è corrisposto con una paga pari a 1/26esimo + indennità di vitto e alloggio.

Come faccio a registrare le ferie della badante?

Le ferie si valorizzano sempre su sei giorni a prescindere dal profilo orario, contatta il tuo consulente di riferimento e le registreremo correttamente.

Posso avere un foglio ferie?

Se il lavoratore si ammala durante le ferie?

Se, durante le ferie, un lavoratore contrae una malattia certificata, le ferie saranno interrotte.

Posso registrare più ferie di quante maturate dal mio collaboratore domestico?

Terminate le ferie maturate, da valutare a seconda dei casi, è possibile anticipare qualche giorno di ferie oppure sarà possibile registrare permessi non retribuiti.

Quanto costa un giorno di ferie della badante NON convivente?

Riguardo a colf, badanti o baby sitter non conviventi, per ogni giorno di ferie goduto la retribuzione dev’essere ragguagliata a 1/6 dell’orario settimanale stabilito

Festività Nazionali

Quale retribuzione è dovuta per le festività della badante/colf/babysitter NON CONVIVENTE?

Tutte le festività sono sempre retribuite anche ai collaboratori domestici in regime di non convivenza indipendentemente dal profilo orario. Durante i giorni festivi se coincidenti con il profilo orario contrattuale il lavoratore non convivente è a riposo e viene retribuito. Nel caso di una festività il lavoratore non convivente è retribuito sulla base della retribuzione oraria ragguagliata a 1/6 dell’orario settimanale.

Quale retribuzione è dovuta per le festività della badante/colf/babysitter CONVIVENTE?

Durante i giorni festivi e in generale durante le proprie ore di riposo a termine del servizio il lavoratore convivente può lasciare l’abitazione del datore di lavoro. Nel caso di una festività il lavoratore convivente è retribuito 1/26esimo della retribuzione mensile più la quota relativa al compenso sostitutivo di vitto e alloggio come richiesto dal CCNL di riferimento.

Quanto spetta alla badante se lavora durante una festività?

Se durante i giorni festivi il datore di lavoro dovesse chiedere una prestazione lavorativa alla propria badante, colf o babysitter oltre al pagamento del giorno festivo, le ore di lavoro svolte dovranno essere pagate con una maggiorazione del 60%.

Il 14 agosto, il 24 dicembre e il 31 dicembre la badante, la colf o la baby sitter lavorano?

Ricordiamo che nel contratto di lavoro domestico non esistono i giorni pre-festivi pertanto il 14 agosto, il 24 e il 31 dicembre dovranno essere lavorati normalmente per intero come da contratto sottoscritto tra parti.

Quali sono le festività obbligatorie da contratto?

  • 1° gennaio
  • 6 gennaio
  • Lunedì di pasqua
  • 25 aprile
  • 1° maggio
  • 2 giugno
  • 15 agosto
  • 1° novembre
  • 8 dicembre
  • 25 dicembre
  • 26 dicembre
  • Patrono del luogo di lavoro

Lavoro Notturno

Una badante convivente può lavorare di notte?

No, la badante ha diritto al riposo durante le ore notturne e comunque al termine dell’orario di servizio concordato.
Eventuali ore di lavoro saranno pagate come straordinario che, come tale, deve essere svolto una tantum.

Malattia

Il lavoratore domestico è malato. Cosa deve fare il datore di lavoro?

Innanzitutto la malattia deve essere comprovata da un certificato medico, che non deve essere spedito all’INPS come avviene per i lavoratori dipendenti, ma va conservato dal datore di lavoro e spedito al proprio operatore SAF ACLI di riferimento, il periodo di malattia verrà conteggiato in busta paga come previsto dal CCNL di riferimento.

Maternità

Una lavoratrice domestica può chiedere l’astensione facoltativa per maternità?

I lavoratori domestici sono esclusi da questo tipo di trattamento.

Per una lavoratrice domestica c’è la possibilità di richiedere la maternità anticipata?

Per i lavoratori domestici la maternità a rischio deve essere comprovata da certificato medico specialistico, vidimata dall’Ispettorato del Lavoro e fatta specifica richiesta all’INPS.

Orario Di Lavoro

Quante sono le ore di lavoro di una badante CONVIVENTE?

Il contratto del lavoro domestico prevede per i lavoratori conviventi, 10 ore di effettivo lavoro giornaliere, non consecutive, per un totale di 54 ore settimanali.

Quante sono le ore di lavoro di un lavoratore NON CONVIVENTE?

I lavoratori non conviventi lavorano massimo 8 ore giornaliere, non consecutive, per un totale di 40 ore settimanali.

Permesso Di Soggiorno

È possibile assumere una persona senza permesso di soggiorno?

NO, in caso contrario si può andare incontro a denunce di carattere penale.
Si rende possibile assumere un cittadino extracomunitario che non è in possesso del permesso di soggiorno solo quando lo Stato permette la regolarizzazione mediante SANATORIA.

Posso procedere con pratica di assunzione anche se il lavoratore ha il permesso di soggiorno scaduto?

Si, ma solo se il lavoratore ha già richiesto il rinnovo e deve presentarne ricevuta. Il datore è tenuto a monitorare la richiesta presentata e sospendere il rapporto di lavoro nel momento in cui non dovesse andare a buon fine.

Residenza

Il datore di lavoro è obbligato a dare la residenza alla badante convivente?

Si, se il lavoratore lo richiede.

Tredicesima

Posso rateizzare la tredicesima? Cosa devo fare?

Normalmente la Tredicesima viene pagata in occasione del Natale ma in accordo tra le parti è possibile rateizzarla mensilmente.
Raccomandiamo di informare il proprio consulente di riferimento così da apportare le dovute modifiche.

Vitto e Alloggio

Cos’è l’indennità di vitto e alloggio?

L’indennità vitto e alloggio è un valore in genere figurativo, in quanto solitamente i lavoratori usufruiscono di vitto e alloggio in natura presso il datore di lavoro. Questo valore viene infatti indennizzato solo nei casi previsti dal CCNL, quindi periodi in cui il lavoratore non usufruisce di vitto e alloggio presso il datore di lavoro (Ferie, Tredicesima, Malattia etc..)

Per ulteriori informazioni ricordiamo che è possibile contattarci tramite form o fissare un appuntamento presso un qualiasi dei nostri uffici.

Nella sezione contatti troverai entrambi.

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