Cambio datore (emersione) e assistenza sanitaria

da | Mag 18, 2021 | Guida al contratto di lavoro domestico, Vaccino

Il Decreto Rilancio è stato pensato per favorire l’emersione di rapporti di lavoro irregolari. Prevedeva la possibilità di presentare una richiesta di regolarizzazione di un rapporto di lavoro subordinato e irregolare.

Il periodo in cui presentare la domanda di regolarizzazione ed emersione è stato dal 1° Giugno 2020 al 15 Agosto 2020 e in questo arco di tempo sono state inviate al Ministero oltre 170mila domande di emersione. Ricordiamo che nella precedente emersione del 2012 si è conclusa con un totale di circa 115’000 domande inviate.

Nell’emersione del 2020 la Lombardia è la regione che ha inoltrato il maggior numero di richieste, parliamo di oltre 47’000! Le convocazioni con cui finalizzare la pratica in Prefettura sono da poco iniziate nell’ordine in cui è stata presentata la domanda.

Ci sono ancora alcuni punti che non sono chiari… vediamo quali

Assistenza sanitaria emersione

Assistenza sanitaria in corso di emersione

Uno di questi è il diritto all’assistenza sanitaria dei lavoratori che hanno una pratica di emersione in essere.
Il Ministero della Sanità ha espressamente riconosciuto ai cittadini stranieri in emersione il diritto all’assistenza sanitaria a titolo obbligatorio.
E’ stata definita inoltre con ATS una specifica procedura per riconoscere la validità del codice fiscale numerico provvisorio ai fini del rilascio della tessera sanitaria.
Ai fini del rilascio di questa ultima è possibile effettuare una prenotazione online tramite le procedure pubblicate sui siti di ciascuna ASST; la tessera sanitaria provvisoria garantisce, oltre all’assistenza, anche la possibilità di effettuare, secondo le tempistiche previste dalla campagna vaccinale, la prenotazione del vaccino anticovid.

cambio datore di lavoro emersione

Cambio datore emersione (o subentro)

Un’altra questione alquanto importante è quella del cambio datore di lavoro per pratiche di Emersione (il cosiddetto Subentro).
Molti rapporto di lavoro denunciati con l’Emersione sono già cessati (per licenziamento, dimissioni, decesso datore di lavoro o persona assistita, ricovero in RSA del datore di lavoro o della persona assistita); diversi nuovi datori di lavoro stanno esprimendo la volontà di assumere questi lavoratori tramite il subentro.
La Prefettura chiarisce in questi casi che per quanto riguarda la procedura di subentro devono coesistere solo causa di forza maggiore (decesso/ricovero in struttura del datore o assistito) e la sussistenza del rapporto di lavoro.
Mancano però le direttive INPS su come comunicare eventuali rapporti di lavoro subentranti.
Ad oggi quindi non si ha ancora la possibilità di effettuare un cambio datore di lavoro per subentro in quanto ancora non sono state rese note le modalità di richiesta.

L’11 Maggio 2021 il Ministero dell’Interno ha cercato di fare alcune precisazioni in merito

In tale documento si dichiara che: Il subentro nella procedura di un nuovo datore di lavoro è consentito anche nei casi in cui la dichiarazione di emersione fosse stata fatta a tempo determinato, conclusosi perché spirato il termine finale.
Qualora non vi sia un nuovo datore di lavoro disponibile all’assunzione, in considerazione del lungo tempo trascorso dall’invio dell’istanza e dell’altro numero di pratiche ancora in trattazione, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza conviene possa essere rilasciato allo straniero un permesso di soggiorno per attesa occupazione.
Sarà infine comunque necessario procedere alla convocazione presso lo Sportello sia del datore di lavoro che aveva avanzato istanza di emersione che del lavoratore per il perfezionamento della procedura di sottoscrizione del contratto relativo al rapporto di lavoro cessato.

Quindi ricapitolando, ad oggi risulta la possibilità di cambio datore di lavoro (il cosiddetto subentro) per le pratiche di emersione nei casi di decesso datore di lavoro o persona assistita, ricovero in RSA del datore di lavoro o della persona assistita ma materialmente non è ancora possibile in quanto mancano le direttive INPS su come comunicare questi nuovi rapporti di lavoro.

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