Rimborso cassa colf per datori di lavoro non autosufficienti
Si può accdere ad un rimborso dalla cassa di un massimo 3600 euro per l’assunzione di un lavoratore domestico che assiste un datore di lavoro non autosufficiente
ATTENZIONE: Se sono stati versati contributi contrattuali per 4 trimestri consecutivi e raggiunta la soglia minima di versamenti pari a € 25, il datore di lavoro avrà diritto alle seguenti prestazioni.
Noi di SAF ACLI siamo sempre allineati a quanto previsto dal CCNL, pertanto, puoi verificare l’importo pagato di Cassacolf direttamente sui bollettini INPS da noi elaborati presenti nell’AREA PRIVATA.
L’importo pagato di Cassacolf lo trovi valorizzato e associato al codice “F2”.
Di seguito riportiamo un estratto del comunicato pubblicato sul sito della Cassacolf:
Roma, 14 luglio 2021 – Fino a 3600 euro di rimborso per i datori di lavoro domestico che si trovano nella condizione di non autosufficienza, e un contributo di 300 euro per l’assunzione di un sostituto in caso di maternità dell’assistente familiare titolare.
Sono queste alcune delle principali novità che a partire dal 1° luglio interessano gli iscritti alla Cassacolf e che si aggiungono alle prestazioni già esistenti a favore delle lavoratrici e dei lavoratori domestici, in attuazione a quanto previsto dal Ccnl rinnovato l’8 settembre 2020.
La Cassacolf, inoltre, ha anche prorogato fino al 31 ottobre 2021 le prestazioni Covid dirette agli assistenti familiari (colf, badanti e baby sitter) in caso di positività e quarantena.
“Dallo scorso 1° luglio è operativo il nuovo regolamento di Cassacolf – spiega il presidente, Mauro Munari – che introduce importanti aiuti rivolti ai datori di lavoro domestico: quelli più fragili che improvvisamente si trovano a fare i conti, anche dal punto di vista economico, con una condizione permanente di non autosufficienza e quelli che, in caso di maternità dell’assistente familiare, devono ricorrere ad un sostituto e lo fanno con regolare contratto. Un incentivo a chi sceglie la strada della regolarità”. “Abbiamo voluto dare alle Istituzioni un segnale importante – aggiunge il vice presidente, Alessandro Lupi – dopo il rinnovo del Ccnl domestico avvenuto in piena pandemia, le Parti Sociali che hanno sottoscritto il Ccnl continuano a lavorare per tutelare famiglie e lavoratori. Ora è tempo che anche il Governo faccia la sua parte portando avanti la riforma del welfare, che ormai attende da troppi anni, e prevedendo aiuti economici mirati per chi assume personale domestico”.
Nel dettaglio, il rimborso in caso di non autosufficienza permanente e certificata ammonta a 300 euro al mese per un massimo di 12 mesi consecutivi, per un totale di 3600 euro, mentre quello per l’assunzione di un sostituto in caso di maternità del titolare assistente familiare ammonta a 300 euro, una tantum, per ogni lavoratore assunto in sostituzione. In entrambi i casi il richiedente dovrà vantare almeno 1 anno di contribuzione continuativa alla Cassa.
Quanto alle prestazioni Covid per i domestici, ecco cosa prevede il pacchetto per chi risulta positivo: indennità giornaliera da 100 euro per un massimo di 50 giorni l’anno in caso di ricovero in strutture ospedaliere; indennità giornaliera da 30 euro per un massimo di 10 giorni l’anno in caso di isolamento domiciliare a prescindere dal ricovero ospedaliero a seguito di positività al Covid-19; indennità giornaliera per i figli a carico, da 40 euro, per un massimo di 14 giorni; rimborsi fino a 200 euro per l’acquisto di materiale sanitario e fino a 100 euro per visite domiciliari di personale medico o infermieristico. Previsti, infine, aiuti economici anche in caso di quarantena o isolamento domiciliare per sospetto Covid-19 (indennità giornaliera da 40 euro per un massimo di 14 giorni l’anno) e una serie di prestazioni a sostegno della genitorialità, con un rimborso fino a 200 euro per i figli minori a carico e/o conviventi.
Ho chiesto al consulente Safacli che segue la mia pratica badante se il mio caso dava diritto al rimborso in oggetto, ma sono stato rimandato al presente articolo senza altra assistenza. I miei dubbi sono :
1 nell’articolo si dice che all’atto dell’iscrizione a cassa colf NON si deve aver compiuto i sessantasette anni, in altre versioni del bando riportate da altri siti, si dice che SI DEVE aver compiuto 67 anni.
2 il datore di lavoro presso INPS risulto io, marito della disabile. Posso comunque fare richiesta per il contributo?
Grazie
Buongiorno,
il regolamento è fatto dall’ente Cassa Colf, che determina le condizioni con cui accedere al bando. Di seguito le rispondo per punti:
–
il Punto 8.1 Comma 2riporta: Il richiedente, al momento dell’iscrizione alla Cassa, non deve aver compiuto il sessantasettesimo anno di età anagrafica.-Il rimborso è per i datori di lavoro domestico con patologie certificate di non autosufficienza permanente.
Per maggiori chiarimenti sul secondo punto le consiglio, in ogni caso, di contattare direttamente l’ente cassa colf al numero 800100026
Restiamo disponibili per necessità,
Un cordiale saluto
Buon pomeriggio, io ho assunto la badante di mia madre tramite un’agenzia specializzata, di fatto ho firmato un contratto di somministrazione di lavoro. Alla luce di ciò, e ovviamente sussistendo i requisiti anagrafici e contributivi, posso chiedere il contributo per i datori di lavoro domestico con patologie certificate di non autosufficienza permanente?
Tradotto: il datore di lavoro sono io oppure è l’agenzia? Grazie.
Buongiorno,
non possiamo essere a conoscenza del tipo di contratto firmato con l’agenzia… Le consigliamo di contattarli e porgli il quesito.
Un cordiale saluto