Facciamo il punto della sanatoria 2020 e convocazione
Sono già passati diversi mesi da quando il Ministero dell’Interno ha disposto che le pratiche di Sanatoria 2020 in pendenza e in attesa dei pareri della questura e dell’Ispettorato del lavoro territorialmente competenti con specifiche casistiche avranno un avanzamento automatico fino alla convocazione a cura dello Sportello Unico.
Dal 15 maggio 2023 sono stati avviati gli interventi sul sistema informatico per consentire l’automatico avanzamento delle pratiche di Sanatoria 2020 e la convocazione a cura dello Sportello Unico delle domande ancora pendenti.
E’ pubblica anche una scheda operativa per le prefetture di Roma, Milano e Napoli con separate direttive.
Ecco l’elenco delle casistiche per le pratiche di Sanatoria 2020 che saranno avanzate allo step “convocazione richiedente”.
- Attesa parere Questura/ Parere positivo ITL,
- Attesa parere Questura/ Richiesta integrazione ITL,
- Attesa parere Questura/ Attesa parere ITL,
- Parere positivo Questura/Attesa parere ITL,
- Parere positivo Questura/ Richiesta integrazione ITL,
Nello storico dati delle stesse pratiche di Sanatoria 2020 troverete riportata la dicitura “pratiche avanzate ai sensi dell’art.16 della legge n. 261/1990”
Verrà comunicata la convocazione attraverso l’indirizzo mail indicato dal richiedente del documento tramite Sanatoria 2020, il quale potrà accedere al portare ALI per verificare data e ora della convocazione, alla sezione AGENDA.
E’ inoltre indicato che tale modalità non esclude l’eventuale rigetto della richiesta fatta in Sanatoria 2020. Solo successivamente all’invio del modello 209 da parte della prefettura non potranno esserci revoche.
Va da sè, precisa il Ministero che, qualora medio tempore, una volta stipulato il contratto di lavoro, dovesse pervenire il parere negativo della questura ovvero dell’ITL, lo Sportello Unico potrà comunque agire in via di autotutela revocando il provvedimento, previa attenta valutazione e comparazione degli interessi pubblici e privati in ragione delle posizioni nelle more consolidatesi in capo ai singoli beneficiari e dunque del loro legittimo affidamento.
L’obiettivo della Prefettura di Milano, delineato durante l’ultimo incontro con i sindacati, è arrivare a chiudere la sanatoria entro la fine del 2023.
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