CCNL Lavoro Domestico 2025
IL CCNL Lavoro domestico, come lo definiamo oggi, esiste dal 1974 con l’affermazione di nuovi diritti sociali e del lavoro, a seguito del verdetto della Corte di Cassazione (1969) che toglieva il divieto a una contrattazione collettiva del lavoro domestico.
Negli anni ha subito aggiornamenti e revisioni cercando di stabilire quanto norma il rapporto di lavoro tra due persone fisiche, il datore di lavoro e il lavoratore, in un ambito che è esclusivamente quello domestico, l’abitazione del datore di lavoro. E questo già risponde a tante domande che ci fate: possono essere due i datori di lavoro? La mia colf può andare anche da mia figlia?
Le modifiche contrattuali più rilevanti sono avvenute nel 1992, quando l’applicazione del contratto è stata passata dai soli collaboratori familiari non saltuari a tutti i lavoratori domestici, e nel 2007, con la ridefinizione delle mansioni e dei livelli d’inquadramento: dalla colf a poche ore settimanali alla badante qualificata in regime di convivenza.
L’8 settembre 2020, data dell’ultimo rinnovo, ha introdotto importanti novità modificando anche le tabelle retributive e quindi lo stipendio minimo previsto, che ogni anno viene adeguato su base Istat.
Norme e regole del CCNL Lavoro domestico, che sono diritti e doveri da entrambi le parti, sono volte a dare dignità a un lavoro spesso faticoso e non riconosciuto. Quanto indicato nel CCNL tutela sia i datori di lavoro sia i lavoratori da errate interpretazioni e comportamenti scorretti.
Il CCNL lavoro domestico è firmato da alcuni enti, associazioni datoriali, sindacati dei lavoratori, che ne garantiscono l’osservanza, aggiornando anche annualmente, le caratteristiche proprie dell’ambito giuridico compresi i minimi retributivi e contributivi.
Ricordiamo che il Contratto indica chiaramente che entra in vigore a partire dall’esercizio di un servizio reso dal lavoratore anche per una singola ora in forma continuativa, ovvero svolto tutte le settimane.
Composizione del CCNL lavoro domestico
Il Contratto del Lavoro domestico è composto da un corpo testuale che corrisponde al contenuto giuridico, da una o più tabelle allegate che riportano i valori di retribuzioni e contributi variabili di anno in anno. ed eventuali chiarimenti a verbale.
Sono 54 gli articoli che disciplinano il rapporto di lavoro dalla sfera di applicazione, mansioni, inquadramenti e indennità, definizione di profilo orario e modifiche, applicazioni di tutela, dettagli retributivi e contributivi, durata e risoluzione.
Applicazione del CCNL lavoro domestico
Le caratteristiche che lo determinano sono dettagliate nell’accordo di lavoro, obbligatorio, in cui il datore assume il suo collaboratore indicando oltre ai dati anagrafici, il luogo di lavoro, la data di partenza del servizio, le caratteristiche retributive e contributive compresa la tredicesima, eventuali indennità, etc.
Si definisce un contratto con una retribuzione lorda dei contributi a carico del lavoratore.
E’ obbligatoria l’iscrizione all’ente preposto, INPS, che genera un codice di riferimento per ogni singolo rapporto e definisce la quota contributiva obbligatoria da versare tramite bollettino trimestrale. Il bollettino Pago.Pa versato in formula unica dal datore di lavoro, è composto da una quota datore di lavoro e da una quota a carico del lavoratore, quella trattenuta mensilmente dalla busta paga. Il bollettino corrisponde a un contributo previdenziale e un contributo INAIL per la copertura di infortuni in itinere e sul luogo di lavoro.
Nel tempo il CCNL lavoro domestico ha subito modifiche e aggiornamenti, come nella redazione del 2020, la definizione dell’indennità spettante in presenza di più assistiti nel caso di un rapporto con inquadramento CS o DS e dell’indennità per l’assistenza e cura di bambini sotto i 6 anni di età e la definizione dell’assistenza discontinua notturna, etc.
Il CCNL lavoro domestico prevede l’elaborazione di buste paghe mensili, che devono essere stampate e firmate fra le parti. Nelle singole buste paghe devono essere riportati oltre ai dati anagrafici e contrattuali stabiliti gli eventi incorsi nel mese comprese le festività, eventuali indennità previste (compenso sostitutivo di vitto e alloggio) assenze giustificate dal lavoratore o ore aggiuntive e straordinarie. Inoltre nel cedolino sarà presente l’eventuale rateizzazione della tredicesima, la trattenuta dei contributi a carico del lavoratore ovviamente la retribuzione netta da corrispondere.
Altro documento obbligatorio per tutti i datori di lavoro domestico è la Dichiarazione Sostitutiva CU, ovvero il vecchio CUD, che riporta imponibile (tutte le retribuzioni comprese ferie e tredicesima) contributi e anticipi TFR, perché il lavoratore possa fare la dichiarazione dei redditi.
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