Badante: notte in ospedale
Alcuni clienti ci chiedono cosa succede se l’assistito viene ricoverato in ospedale e ci chiedono se la badante può passare la notte nella struttura sanitaria.
Innanzitutto è necessario fare una distinzione a seconda del contratto stipulato con la lavoratrice, del suo inquadramento e del suo profilo orario.
In generale se dovesse verificarsi un cambio, anche se momentaneo, del luogo di lavoro, sarà accordo fra le parti riconoscere alla lavoratrice un rimborso relativo ad eventuali spese aggiuntive di trasporto. Andrà, altresì, valutata, caso per caso, un’eventuale indennità di trasferta o trasferimento del luogo di lavoro.
Badante convivente che lavora di notte
Se il datore di lavoro ha inquadrato la lavoratrice come assistente notturna, in regime di convivenza, e la struttura ospedaliera lo permette, potrebbe chiederle di spostarsi momentaneamente purché siano garantite alla lavoratrice le caratteristiche contrattuali, tra cui:
- orario di lavoro: 40 ore su 5 notti oppure 48 ore su 6 notti
- un luogo dove possa coricarsi in quanto, non dimentichiamo, che il contratto di assistente notturno a persona non autosufficiente prevede un’attività discontinua.
- siano garantiti vitto e alloggio
Trattandosi di un periodo limitato la sede di lavoro resterà l’abitazione del datore di lavoro. Solo in casi particolari in cui la richiesta di servizio è esclusivamente in struttura ospedaliera il datore di lavoro potrà attivare un contratto di lavoro domestico in cui il luogo di lavoro coincida con il ricovero dell’assistito purché sia rispettata la norma vigente che lo regola.
Badante convivente diurna che non lavora di notte
Nel caso in cui il contratto stipulato con la badante sia in regime di convivenza e preveda 54 ore di servizio in fascia oraria diurna (infrasettimanale: dalle 6 alle 22), e il datore di lavoro chieda un servizio di assistenza notturna, la lavoratrice, pur vivendo presso il datore di lavoro, non ha obblighi in termini contrattuali oltre il profilo orario stabilito.
Se il datore di lavoro si assentasse per un ricovero ospedaliero momentaneo potrà chiedere alla lavoratrice di accudirlo, là dove permesso dalla struttura, nella fascia diurna e se necessario di effettuare delle ore di straordinario di notte. Il trattamento delle ore aggiuntive sarà ordinario con la maggiorazione richiesta dalla tabella di riferimento del CCNL del Lavoro Domestico.
Badante non convivente
Se la badante convivente, pur vivendo presso il datore, non ha l’obbligo di lavorare di notte, la lavoratrice non convivente diurna non ha neanche l’obbligo di spostarsi per seguire l’assistito in ospedale.
Nel caso in cui fosse richiesta una presenza oltre l’orario di lavoro diurno stabilito nel proprio contratto (comunque compreso nella fascia dalle 6 alle 22) potrà essere registrato lo straordinario sia che si svolga nelle ore del giorno, sia di notte, con conseguente trattamento economico previsto. Andranno, anche qui, considerati eventuali indennità di trasferta o trasferimento del luogo di lavoro e un rimborso da parte del datore di lavoro dei costi di trasporto (resta accordo fra le parti).
Per dubbi o casi particolari è sempre meglio confrontarsi con il proprio Consulente di riferimento che vi guiderà nella corretta applicazione del contratto.
E se non sei ancora nosto cliente…?
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