COME CAMBIANO I CONTRATTI DI LAVORO BADANTI 2018 DOPO LA SENTENZA CHE HA IMPOSTO 11 ORE DI RIPOSO CONSECUTIVE AL GIORNO?  L’ASSISTENZA H24 CON VITTO E ALLOGGIO DEVE ESSERE DISTRIBUITA TRA DUE PERSONE? ECCO COME ESSERE IN REGOLA ED EVITARE MULTE.

Dopo la recente sentenza della Corte di Cassazione in merito all’obbligo di riposo giornaliero di 11 ore consecutive le novità sul lavoro badanti 2018 non riguardano solamente l’aggiornamento delle tabelle delle retribuzioni ma sono fortemente connesse anche alle ripercussioni di questa sentenza.

Alcune famiglie e badanti ci chiedono:

“È vero che non sono validi i contratti 24/24 e che  una lavoratrice dopo il turno di lavoro come badante ha diritto di ritornare a casa sua e non può essere obbligata ad usufruire della formula vitto e alloggio? Che sono obbligatorie 11 ore di riposo consecutive? Quindi per un lavoro 24/24 devono essere assunte due persone (una di giorno e l’ altra di notte?) è cosi?”.

Tutto queste richieste fanno riferimento alla recente sentenza n. 24 del 4 gennaio 2018 con cui la Corte di Cassazione ha esteso anche al lavoro domestico il diritto al riposo giornaliero fissato a 11 ore consecutive. La conseguenza più evidente (e che sta suscitando grande interesse da ambo le parti coinvolte nel contratto di lavoro domestico) è proprio quella che richiede due persone per coprire il turno di giorno e di notte.

BADANTI, L’ASSISTENZA H24 È ILLEGITTIMA: IMPOSTO RIPOSO GIORNALIERO DI 11 ORE CONSECUTIVE

I casi presi in esame dalla Corte di Cassazione riguardano nello specifico quegli enti che stabiliscono che le lavoratrici e i lavoratori abbiano diritto a un riposo giornaliero di undici ore ogni ventiquattro ore, senza prevedere che le ore di riposo debbano essere consecutive, lasciando in tal modo intendere che la volontà delle parti contraenti sia quella di derogare, come facoltà, al dettato normativo generale, al fine di introdurre una disciplina più rispondente alle realtà e alle esigenze aziendali e, quindi, non irrazionale. E sul territorio ce ne sono molte… I giudici però hanno dato ragione alla voce delle badanti facendo peraltro appello al decreto legislativo 66 del 2003 che ha recepito la direttiva comunitaria sull’orario di lavoro e che prevede per tutti i lavoratori il diritto alla “fruibilità in modo consecutivo” delle undici ore di riposo minimo giornaliero, “fatte salve le attività caratterizzate da periodo di lavoro frazionati durante la giornata o da regimi di reperibilità”. Chi trasgredisce a questo diritto, oltre a multe salate (nel caso di specie una sanzione da 13.620 euro che però dovrà essere ricalcolata in conseguenza di alcuni cambiamenti legislativi intervenuti nel corso della causa), rischia una denuncia per sfruttamento della manodopera.

 

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